“R” come Economia Circolare: no, non c’è nessun refuso, anzi. In realtà le R dell’Economia Circolare sono almeno 3 ma forse sarebbe più corretto dire che sono 5, perché si riferiscono a concetti di primaria importanza legati al tema in questione e che rientrano nel piano nazionale strategico su cui si fonda il progetto di ripresa del Paese e che si riferisce ad altre due R, ossia Ripresa e Resilienza.
Lo strumento guida per la ripartenza economica dell’Italia è, come si sa ormai da tempo, il PNRR, vale a dire il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (per l’appunto), per mezzo del quale vengono individuati gli obiettivi fondamentali da raggiungere per consentire al nostro Paese di poter usufruire di risorse economiche indispensabili per la fase di ripresa successiva alla pandemia da Covid-19. E proprio nel contesto degli obiettivi del PNRR assume grande importanza il concetto di Economia Circolare, concetto che esprime un sistema economico che ha come ambizione quello di autorigenerarsi garantendo anche la propria ecosostenibilità.
Affinché però l’Economia Circolare possa funzionare occorre che funzionino determinati fattori e in tal senso sono stati individuati alcuni “Comandamenti” che, come anticipato, iniziano tutti con la lettera R: si tratta nella fattispecie dei verbi Ridurre, Riutilizzare e Riciclare. Ma, per riprendere quanto affermato prima, a questi tre verbi se ne aggiungono altri due, ossia Recuperare e Rigenerare.
Per sottolineare l’importanza della Riduzione dei rifiuti basta soffermarsi sull’affermazione che “Il miglior rifiuto è quello che non viene prodotto”, ponendo in evidenza come tale tematica sia particolarmente importante in seno all’Unione Europea. A tal proposito negli anni è emersa la necessità di adoperarsi al massimo grado in ogni contesto produttivo per mettere in atto tutte le azioni e gli accorgimenti per far sì che un prodotto, una sostanza o un materiale non diventino un rifiuto, facendo attenzione a questo sin dai primi passi della produzione.
Il riutilizzo rappresenta un aspetto cruciale anche in relazione alla necessità di ridurre i rifiuti, poiché favorisce un aspetto molto importante, ossia l’estensione della durata di vita dei prodotti. Oltre all’impatto positivo a livello ambientale, il riutilizzo ha innegabili vantaggi anche a livello sociale ed economico per la popolazione.
Il riciclo è probabilmente la più nota operazione di recupero dei prodotti, poiché avviene attraverso la trasformazione in nuovi prodotti, sostanze o materiali (per scopi diversi da quelli originali o anche per le medesime finalità) di quelli che erano potenziali rifiuti, successivamente alla fase di raccolta. In sostanza, prodotti che in teoria hanno esaurito la propria funzione, vengono recuperati e riciclati per i più disparati utilizzi. Ed ecco che, a tal proposito, troviamo le due R che si affiancano alle tre R principali, vale a dire “Recuperare” e “Rigenerare”.